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La villa

Storia, architettura, interni e amibiente

È l’esito più alto cui giunge Palladio nell’elaborazione del modello di villa-fattoria in un linguaggio nuovo ispirato all’architettura antica. Costruita tra il 1557 ed il 1560, su commissione di Leonardo Emo, è considerata una delle più compiute ville palladiane, soprattutto perché riunisce in un’unità lineare casa dominicale, barchesse e colombare in una sintesi architettonica mai vista prima.

La composizione del complesso è essenziale, di maestosa semplicità, riconducibile a precise simmetrie ed a proporzioni matematiche. Alla ricercata linearità degli esterni corrisponde una ricca decorazione interna, opera di Giovanni Battista Zelotti (1526-1578), che anima gli ambienti con uno straordinario mondo di personaggi mitologici e di scorci.

Il rapporto tra architettura ed ambiente è gestito con grande maestria dall’architetto, che inserisce la villa all’interno di una zona a centuriazione romana, con puntuali riferimenti a sud alla via Postumia ed a nord alla linea dei Colli Asolani, sfondo ideale per le ampie prospettive palladiane.

 

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